Rituale Sonoro per celebrare La Madre, a cura di Antonella Giliberti

“Il canto è la lingua dello spirito. La sua corrente invisibile vibra tra il cuore di colui che canta e l’anima di colui che ascolta”. (Kahlil Gibran)

Si useranno canti di diverse tradizioni, il canto spontaneo e armonico in un Rituale sonoro per celebrare La Madre, riconoscerla non solo come madre, ma come donna, come modello di femminile che possiamo aver rifiutato o introiettato inconsapevolmente… qualunque cosa sia stato, portiamo armonia a questo rapporto, onorando il lignaggio delle Madri.

Come si struttura

L’utilizzo di gong, strumenti armonici (in particolare la voce e le campane sonore) e ancestrali (come il tamburo) e lo shruti box a 432 Hz, accompagnati da una intenzione benefica, offre al corpo e alla mente numerosi benefici in termini di riequilibrio e riarmonizzazione.
E’ una profonda esperienza di ascolto meditativo, in quanto l’invito a chi riceve è prestare attenzione alle emozioni che sorgono, non con la mente giudicante (è bello, brutto ecc.) ma mantenendo la concentrazione sul proprio respiro, lasciando semplicemente che il suono attraversi il corpo, accettando quello che viene e lasciando che l’armonizzazione sonora indotta dal suono ripulisca le eventuali tossine emotive che si sono addensate.
Lo strumento più importante usato è la voce.
L’ascolto attivo permette alla mente di focalizzarsi totalmente, disperdendo i pensieri e aprendo a connessioni sottili, veicolate da sensazioni corporee, immagini, rivelazioni.
Inoltre, non da ultimo, la sua bellezza e sacralità alimenta la nostra Anima.

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