Centro Yoga Le Vie

Sanghita Yoga

Incontri – concerti – performance – pratiche meditative che vedono come filo conduttore
l’arte e il suono, sia nell’aspetto culturale che come mezzo per il benessere integrale
dell’individuo.

Sanghita – è il suono inteso come vibrazione espressa in tre forme: la musica, il canto, la danza. Il pensiero filosofico dell’india, come le nostre culture più antiche, vede in ogni forma di espressione artistica un mezzo di fusione con il Principio Universale. In riferimento al Sangita – Ratnakara di Sharngadeva (1210-1247) è uno dei più importanti testi musicologici dell’India in cui viene trattato con accurate spiegazioni lo sviluppo dell’essere umano sin dallo stato embrionale. L’autore originario da una famiglia di medici in Ayurveda con profonde conoscenze radicate nel Tantrismo del Kashmir ,passa dalla descrizione del corpo fisico per arrivare a quella del corpo “astrale”,incluse le ruote di energia (chakra) e i loro sottili collegamenti (nadi). Sharngadeva descrive le tecniche e gli effetti benefici del suono e della meditazione .
Le serate saranno condotte da musicisti, terapisti del suono, insegnanti di Nada e Mantra Yoga (lo yoga del suono).

venerdì 2 marzo ore 21.00 – 10. 30

DIDJERIDOO CYRCLE SOUND

Ci sono culture ancestrali che da sempre vivono nell’amore e nel rispetto dell’ambiente che le circonda e la cultura aborigena australiana è un grande insegnamento di civiltà. La serata si formulerà con una breve introduzione allo sciamanesimo aborigeno e alle proprietà del suono del didgeridoo, seguita da una esperienza di massaggio sonoro.

IL MASSAGGIO SONORO – Il massaggio sonoro effettuato con il didjeridoo, rientra nelle pratiche della musicoterapia e avviene con la bocca dello strumento indirizzata direttamente sul corpo di chi riceve il trattamento. I diversi livelli di percezione coinvolgono corpo e mente: il corpo avverte il calore dell’aria, l’odore del legno, la vibrazione che lo accarezza in modo sottile; i muscoli e gli organi interni, in generale tendono a rilassarsi, ricercando il loro naturale equilibrio. La mente si acquieta, la ripetitività del ritmo favorisce una sorta di “vuoto mentale” che aiuta nella pratica della meditazione.. Il massaggio sonoro è consigliabile a uomini e donne di qualunque età, a persone diversamente abili, bambini e donne in stato d’attesa.

IL DIDJERIDOO – Il Didjeridoo è una parola di origine onomatopeica per designare un antico strumento a fiato degli australiani aborigeni. Può essere in legno di eucalipto o in bambù. Questo strumento in Australia viene indicato con almeno cinquanta nomi diversi, a seconda delle etnie che popolano il paese come yidaki e mago, rispettivamente della Terra di Arnhem nordorientale e occidentale, djalupu, djubini, ganbag, gamalag, maluk, yirago, yiraki. Non esistono fonti affidabili che ne certifichino con esattezza l’età, ma è ipotizzabile i primordi siano databili tra i duemila ed i quindicimila anni fa.
Gli aborigeni lo utilizzano non solo come strumento a fiato, nel quale soffiano e al tempo stesso pronunciano parole, suoni, ma anche come strumento di percussione, se colpito con dei bastoncini in legno o con un boomerang.
Viene utilizzato, da sempre, nei rituali e nella vita comune sciamanica, per connettersi a livello vibrazionale con il proprio sé superiore-universale e con altre dimensioni. La connessione avviene naturalmente, senza utilizzo di sostanze psicotrope; questo proprio grazie alla particolare onda generata da tale strumento, detta “scalare”; un’onda particolarmente elastica che, attraverso la respirazione “circolare” dell’utilizzatore, riesce a compiere una vera e propria “pulizia eterica” della persona, sulla quale la vibrazione viene indirizzata.

Marco Ferrante

Ingegnere ambientale e Master Reiki da anni crea gruppi e cerchi in tutta Italia, per sensibilizzare l’attenzione delle persone su Madre Terra, intervenendo sull’auto conoscenza e sull’importanza di una nuova filosofia di vita, per il ben-essere comunitario.
L’esperienza vissuta a fianco ad uno sciamano aborigeno della nazione di Bundjalung Country, la punta più a est dell’Australia, gli ha permesso di comprendere e di vivere pienamente le importanti nozioni e le “sane abitudini” ormai perdute nella nostra cultura. Alla fine del suo percorso, lo sciamano, salutandolo, gli disse: “When you can, share” (Quando puoi, condividi), lasciandogli così un compito ed una responsabilità che con profondo rispetto Marco porta avanti…

Costo € 10

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